A Londra con due gemelle e un passeggino doppio – Parte 2
Tuesday 7 August 2018
Eccomi con la seconda parte del racconto del mio primo viaggio in aereo con le mie gemelline, che all'epoca avevano dieci mesi ed erano nel bel mezzo dello svezzamento. Un viaggio voluto da me e da mio marito per staccare un po' la spina e da me perché, un po', volevo dimostrare, soprattutto a me stessa, che l'avere figli non mi avrebbe fermata e avrei continuato a fare una delle cose che amo di più nella vita: viaggiare.
Come avevo raccontato nella prima parte di questo post, dopo aver scelto con cura la compagnia aerea, aver studiato gli aeroporti e organizzato i bagagli in modo maniacale, siamo riusciti ad atterrare a Gatwick sani e salvi e senza farci linciare dai compagni di volo. Una volta nutrita la prole in aeroporto, è iniziata la nostra avventura londinese, per la prima volta in quattro.
Transfer
Ad ogni nostro viaggio a Londra, abbiamo prenotato il treno dall'aeroporto per poi muoverci con la metro. Ma prima di questo viaggio abbiamo provato a simulare un viaggio in aereo con due bagagli a mano, uno grande, due bambine di dieci mesi nel marsupio e un passeggino gemellare. Mmmh. Abbiamo deciso che doveva essere una vacanza e abbiamo preferito prenotare un transfer privato. La scelta è caduta su London Airport Transfer. L'autista ci ha aspettato in aeroporto e ha pure aspettato che risolvessimo la questione cena. Non ha nemmeno voluto che gli offrissi un caffè! Auto grande grande e molto pulita, ci aspettavano due seggiolini sui quali le mie bimbe faticavano a prendere sonno però, erano troppo agitate per tutte quelle novità. E' stato bello arrivare a Londra con quel nuovo percorso! Ci abbiamo messo un'oretta e l'autista ci ha accompagnato proprio sotto l'appartamento, esattamente dove lo avremmo trovato, puntualissimo, il giorno della partenza. Servizio consigliato e che useremo di nuovo sicuramente.
Appartamento
Con la fase svezzamento entrata nel vivo, avevo bisogno di una cucina sempre disponibile. Così dopo anni e anni di Tune Hotel e simili, abbiamo deciso di optare per un appartamento. Ne abbiamo scovato uno fighissimo su Booking.com, così tanto che eravamo scettici considerato il prezzo così conveniente. Era un appartamento appena messo sul mercato che aveva bisogno di farsi conoscere, per questo abbiamo potuto approfittare di quel prezzo speciale (adesso infatti quell'appartamento costa tre volte tanto!). A due passi dalla metro di Waterloo, in una via piena di pub, ristoranti e supermercati, era nuovo, pulito, moderno e super super super accessoriato. Non ne faccio il nome solo perché si sono presi la libertà di accreditarsi la mega caparra ancora prima del mio arrivo e di ridarmela dopo un mese dal mio check out. In ogni caso, la scelta di alloggiare in un appartamento si è rivelata azzeccata, così come la zona, vicina alla south bank e comoda per raggiungere a piedi molti punti di interesse.
Passeggino
La questione più dibattuta tra me e Marco è stata: con quale passeggino partiamo? Avevo sentito racconti di ogni tipo, dai passeggini rotti a quelli persi per sempre. Alla fine abbiamo deciso di partire con il Baby Jogger perché ci sentivamo più tranquilli a far dormire lì le bambine. La nostra intenzione era di starcene a zonzo per la città tutto il giorno quindi volevamo che le nostre piccole stessero comode e protette. Sto parlando del Baby Jogger City Select che è un passeggino gemellare in linea. Per chiuderlo è necessario togliere una seduta. All'imbarco ci hanno quindi etichettato due colli con lo stesso codice (ogni bimbo piccolo ha diritto a due colli a testa quindi non c'era nessun problema). Abbiamo tenuto con noi il passeggino fino alla scala dell'aereo e poi l'hanno imbarcato. Appena sono salita ho chiesto allo steward se fosse possibile raccomandare attenzione per quel passeggino “diviso” in due pezzi e se potessimo averlo direttamente sotto la scala al nostro arrivo. L'ho visto parlare con qualcuno e dopo qualche minuto è venuto a dirmi di non preoccuparmi e che avrei trovato il passeggino ad aspettarci. Così è stato e appena atterrati a Londra abbiamo potuto far sdraiare le bambine che si sono addormentate immediatamente. Non avevano chiuso occhio in volo. Avendo il passeggino, abbiamo dovuto utilizzare gli ascensori, cosa che ci ha permesso di arrivare alla zona in cui si controllano i documenti molto prima rispetto agli altri passeggeri dell'aereo. Avevo con me anche i passaporti, ma abbiamo dovuto utilizzare la colonna riservata alle carte di identità perché, mi hanno spiegato, non è ammesso che un genitore passi sotto lo scanner il passaporto del figlio e le mie bambine erano troppo piccole per farlo da sole. Poco male, non c'era nessuno in coda quindi abbiamo fatto prestissimo. E' stato divertente vedere il poliziotto controllare i documenti delle bambine e guardarle per capire se riusciva a riconoscerle. Who's who? Scegliere di usare il Baby Jogger, lo sapevamo, significava rinunciare alla metro e anche ai bus. Quindi abbiamo camminato in lungo e in largo con le nostre bambine nel loro passeggino, mettendole nel marsupio ogni tanto e facendole sgambettare appena possibile. Abbiamo approfittato di Uber solo una volta, perché pioveva e volevamo fare colazione all'Orangery, un po' troppo lontana per raggiungerla a piedi con quel tempaccio. Quando ho chiamato Uber ho chiesto un XL, per essere sicura che ci fosse posto per mettere il passeggino. La scelta del passeggino da portare in vacanza è molto personale. Noi abbiamo deciso in questo modo perché le bambine avevano dieci mesi e ancora non camminavano bene. Ora sono più grandi e forse ad oggi farei scelte diverse, ma il Baby Jogger è stato uno di famiglia per noi e sono contenta di averlo portato fino a Londra!
Cosa fare
Che si fa con due gemelli, per di più piccoli, in una città come Londra? Si cammina! Non avevamo delle mete ben precise, è una città che conosciamo bene e che amiamo, quindi anche solo respirare la sua aria e berci un tè per noi era già una gran cosa. La mattina, dopo aver preparato le bambine, Marco scendeva con loro nel parco sotto casa e io rimanevo a preparare lo zaino per la giornata. Mettevo dentro tutto il necessario per i cambi, preparavo le pappette e le mettevo nei termos, aggiungevo il necessario per eventuali merende e via, li raggiungevo e iniziavamo la nostra giornata londinese. A parte la visita allo Sky Garden, non avevo prenotato nulla per lasciarci liberi di fare quello che ci pareva. Il primo pranzo a Londra le mie bimbe lo hanno avuto a St. James park. Sulla nostra panchina abbiamo cambiato anche i pannolini e nessuno aveva niente da ridire. Ho visto turisti e londinesi ridere di cuore alla vista di queste due bambine, che a stento stavano in piedi e non riuscivano a trattenere lo stupore per tutti quegli animali presenti nel parco. Uno scoiattolo è pure salito sul loro passeggino, ci rendiamo conto?? Siamo sempre riusciti a pranzare con le bambine, certo dovevamo scegliere posti in cui riuscire ad entrare con il passeggino doppio (ad esempio abbiamo dovuto rinunciare al nostro sushi preferito per questo motivo). Ci siamo recati, pur senza aver prenotato, all'Orangery per la colazione e la situazione è stata gestibilissima. Ci hanno dato due seggioloni e hanno portato la carta del menù anche per le bambine. Certo che avere due bimbi piccoli a Londra non permette di fare shopping, andare nei pub la sera, visitare tranquillamente un museo, però se penso a quella vacanza mi ricordo che, dopo la colazione all'Orangery, aveva smesso di piovere e abbiamo deciso di raggiungere Trafalgar Square a piedi. Abbiamo camminato per due ore nella pace di Hyde Park, con le foglie infiammate dall'autunno, le nostre bambine che dormivano serene e io non avrei chiesto nient'altro dalla vita in quel momento.
In sintesi
Nonostante una pianificazione più che dettagliata, è stato tutto molto meglio e molto più facile di come lo avevo immaginato. Uno dei miei terrori più grandi era che in volo le persone si infastidissero per il pianto delle bambine. E invece, non solo le bambine non hanno mai pianto (a parte Eleonora per quel mal d'orecchi tremendo!), ma tutti sono stati molto gentili e collaborativi con noi. Addirittura, la signora seduta a fianco a me, mi aiutava a far giocare la bambina, la faceva sdraiare, la teneva in braccio se io mi dovevo alzare. Il signore di fronte a me, era un gemellitore che sette anni prima aveva vissuto un volo Milano-Londra con le due figlie piangenti per TUTTO il tempo, quindi era molto solidale con noi. Lo staff è stato molto premuroso e, in generale, mi sono sempre imbattuta in persone che ci hanno agevolato la vita in qualunque modo. Chi ci ha fatto cambiare i pannolini sui divanetti del locale, chi ci ha scaldato la pappa, chi ci ha fatto saltare la fila. Addirittura, al ristorante della National Gallery, quando abbiamo chiesto se potevamo avere un seggiolone in più, il responsabile del locale ci ha aperto una saletta privata per lasciare libere le bambine di camminare e noi di pranzare in tranquillità. Le migliori si sono però rivelate Eleonora e Gaia, che si sono godute ogni novità. Si sono dimostrate molto curiose e con un bello spirito di adattamento. Hanno passato ore ed ore appiccicate alla finestra del nostro appartamento guardando i bus rossi passare sotto casa e non hanno mai smesso di guardarsi attorno. E quando la notte ci dovevamo alzare per un biberon, era bello starsene sul divano con la propria piccolina tra le braccia, guardando la città e le sue luci, in quello strano silenzio.
Non vedo l'ora di organizzare un altro viaggio con le mie piccole, soprattutto ora che, forse, ho imparato ad essere meno ansiosa :-)
Spero che questo racconto sia utile ai genitori di gemelli che lo leggeranno. So che è sempre tutto un casino e anche solo una visita dal pediatra sembra un trasloco, ma non rinunciamo a viaggiare solo perché siamo obbligati ad organizzarci in modo militare per ogni cosa.
I bambini devono viaggiare e noi dobbiamo permettergli di farlo. E, del resto, noi ci meritiamo di staccare la spina ogni tanto: non mi viene in mente nessun modo migliore di salire su un aereo per farlo!
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Grazie per i vostri commenti:
Giusi ma cosa può fermare due gemellitori?? Abbiamo due marce in più! fate buon viaggio :-)
Eh,sì! Grazie Google per averlo indicizzato. Stavo cercando proprio un post legato alla scelta del passeggino...Per noi è il secondo viaggio "lungo". Nel primo viaggio i gemelli avevano 5 mesi e, viaggiando in macchina/nave, non abbiamo avuto dubbi. Il nostro fedele alleato quotidiano sarebbe venuto con noi. Questa volta si parte in aereo...con un piano ben studiato non ci ferma nessuno ;)
Ma che bellezza! Speravo proprio che potesse aiutare due gemellitori!
Grazie per averlo scritto e grazie a Google per averlo indicizzato! Partiamo il prossimo mese con le nostre gemelline, avranno 4 mesi e mezzo e il tuo racconto ha risposto a un po' di miei dubbi!
Sono Valeria Ferrari, wedding planner, e sono qui per organizzare il vostro grande giorno. Leggi di più...
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